Ho effettutato oggi un sopralluogo ai lavori in corso sul raccordo autostradale Villesse-Gorizia, che alla conclusione dei lavori (previsti verso fine 2013) assumerà la denominazione di A 34 e che si inserisce in quelle opere legate alla realizzazione della terza corsia autostradale che devono vedere il Friuli Venezia Giulia al centro di una fase di crescita legata anche allo sviluppo delle infrastrutture e del sistema logistico. Portiamo avanti la Villesse-Gorizia e la terza corsia della Venezia-Trieste, che abbiamo avviato in questi cinque anni, in quella che abbiamo definito ‘la legislatura delle infrastrutture’ non solo per far uscire dall’imbottigliamento la nostra regione ma anche, in assoluta trasparenza e senza scandali, aiutando in questo difficile momento di crisi l’occupazione in Friuli Venezia Giulia. Porteremo a termine nei tempi previsti un’opera difficile e non saremmo in questo stato di avanzamaneto se due governi, berlusconi e Monti, non avessero confermato lo strumento commissariale. Vorrei vedere cosa sarebbe di questa regione se continuassimo a mantenerla isolata dal punto vista logistico.
Tutti questi lavori non rappresentano soltanto un fondamentale fattore di sviluppo per il Friuli Venezia Giulia ma anche un momento di salvaguardia della tenuta sociale della nostra comunità; gli investimenti pubblici offrono questa risposta, in particolare in una regione come la nostra in cui il sistema edilizio è sempre stato settore trainante. Per la rotatoria di Villesse ed il nuovo casello di Villesse importante è stato l’intervento finanziario della parte privata: mi auguro sia il primo esempio di una serie virtuosa. I lavori della Villesse-Gorizia sono iniziati nel 2010 e prevedono lungo i 17 chilometri di percorso l’adeguamento della carreggiata dagli attuali 14,5 ai 25 metri. Nel suo sviluppo, accanto al nuovo casello, la grande e complessa rotatoria di Villesse (il traffico sarà distribuito su tre livelli: A 34 sopraelevata, a livello terreno la rotonda, interrata la corsia verso il centro commerciale), il ponte a 6 campate sull’Isonzo lungo 334 metri, la rotonda di Sant’Andrea, ingresso principale alla città di Gorizia.