E’ stato un anno difficilissimo, per i cittadini del Friuli Venezia Giulia, per la Giunta regionale e per la maggioranza che la sostiene, ma anche un anno che si chiude con la consapevolezza delle cose importanti realizzate. Non è un bilancio di fine legislatura ma solo di fine anno, perché nei quattro mesi che mancano alle elezioni regionali la Giunta intende continuare a lavorare intensamente nello stile che ha caratterizzato fin dall’inizio il suo operato. In un clima nazionale segnato dagli scandali, abbiamo amministrato con onestà, severità, impegno. Dovrebbe essere questa la normalità. Ebbene, siamo orgogliosi di essere una regione normale. Oggi si possono toccare con mano i risultati: la riduzione dei consiglieri regionali è ormai in dirittura a Roma, gli assessori sono stati ridotti da dieci a otto, è stata approvata una riforma della Sanità che riduce le Aziende da nove a sei, e ancora, unificate le ATER e gli ERDiSU, promosse le Unioni fra i Comuni. Insomma possiamo rivendicare di aver impostato un percorso coerente con le indicazioni programmatiche di un anno fa. È così che intendiamo celebrare i 50 anni dello Statuto di autonomia, non sul palcoscenico, ma lavorando per arrivare a un sistema istituzionale più leggero, a una burocrazia più semplice, in modo da liberare risorse per dare un futuro alla nostra comunità e lavoro ai giovani. Stiamo attraversando una crisi senza precedenti, che dura ormai da più di cinque anni, più della seconda guerra mondiale. Chi pensa che alla fine si potrà ritrovare un mondo uguale a quello di prima si sbaglia, non ha capito niente. Dobbiamo assumerci la responsabilità di guidare il cambiamento. La Regione si è trovata a governare con un miliardo di euro di risorse in meno nel bilancio, pari al 20 per cento del totale, ma siamo riusciti ugualmente a porre al centro della politica il lavoro, sostenendo il reddito di chi è stato colpito dalla crisi, e a indirizzare risorse importanti verso il mondo delle imprese per aiutarle a guardare oltre le difficoltà del momento.