Sarebbe divertente se non fosse imbarazzante quello che la presidente Serracchiani è costretta ormai a dichiarare pur di giustificare le continue trasferte a Roma per assolvere a quello che è il suo primo lavoro, ovvero la numero due del PD, dato che ha dichiarato che il suo secondo impiego è quello di governare la regione. In questa occasione a farle staccare il ticket per le riunioni di partito capitoline sono stati i conti non in ordine sui ticket sanitari di 10 euro che non è riuscita ad eliminare, come invece aveva promesso in campagna elettorale, ed ora cerca di scaricarne le responsabilità su chi ha amministrato, bene e con serietà, prima di lei. La Serracchiani la smetta di fare i capricci e si assuma una volta per tutte la responsabilità delle bugie che ha raccontato ai cittadini della regione. I conti nella sanità come nel resto dei capitoli non solo sono stati lasciati in perfetto ordine, ma sono stati avviati quei processi di efficientamento della spesa in modo organico e non ideologico come lei, invece, ha impresso alla riforma della sanità. Era evidente a tutti coloro che operano nell’amministrazione e nel comparto della sanità che quei 10 euro non si sarebbero, purtroppo, potuti eliminare, altrimenti lo avremmo fatto ben prima noi. Lo sapeva bene anche la Serracchiani che però ha scelto di illudere le persone. Lo stesso comportamento lo ha adottato con il Tribunale di Tolmezzo che è uno di tanti altri esempi che si possono fare. Se non è in grado di leggere i bilanci se li faccia spiegare. A non tornare ai cittadini sono solo le sue frottole. Al momento, l’unica cosa che è riuscita ad ottenere la presidente è stato indebolire l’autonomia del Friuli Venezia Giulia, grazie al patto che lo Stato è riuscito a chiudere con la regione e non viceversa.