da Il Piccolo di giovedì 27 novembre (mb)
Debora sottovaluta il blitz anti speciali – Tondo attacca il silenzio di Serracchiani sul taglio delle Regioni proposto dal democratico Morassut
Il silenzio di Debora Serracchiani sulla proposta di legge del deputato del Partito democratico Roberto Morassut – proposta che cancellerebbe il Friuli Venezia Giulia e la sua specialità – «è decisamente preoccupante». Anzi, è forse il segnale «di decisioni già prese». Renzo Tondo lancia l’allarme visto il «no comment» della presidente della Regione sull’iniziativa dell’onorevole renziano che punta a ridurre le Regioni da venti a dodici prevedendo per il Friuli Venezia Giulia un futuro in compagnia di Veneto e Trentino Alto Adige all’interno del raggruppamento Triveneto.
«Non solo l’incapacità nel contrattare un nuovo patto con lo Stato conveniente per il territorio regionale – attacca il capogruppo di Autonomia responsabile – ma ora dobbiamo anche assistere all’alzata di bandiera bianca nella difesa dell’autonomia regionale». A preoccupare l’ex governatore, oltre alla fusione in sé, è appunto quel «nulla da dichiarare» della presidente a proposito della proposta di legge che il parlamentare dem Morassut ha appena depositato alla Camera. «Il silenzio di Serracchiani – insiste Tondo – lascia pensare che non può intervenire in decisioni già prese e addirittura messe nero su bianco dal deputato renziano che, di fatto, vuole cancellare le Regioni a statuto speciale. Perdere l’autonomia vuol dire accettare di non gestire più le risorse provenienti dalla compartecipazioni ai tributi e di non poter più intervenire sulla fiscalità di vantaggio per fronteggiare la concorrenza di Austria e Slovenia». Il rischio finale, prosegue Tondo, è quello di «diventare un salvadanaio a disposizione di uno Stato che potrà mettere le mani nelle tasche dei nostri cittadini e prendere le risorse necessarie per ripianare i debiti di altre Regioni non virtuose come il Friuli Venezia Giulia, proprio grazie alla sua autonomia». L’ultimo affondo è «sull’irresponsabilità della governatrice Debora Serracchiani di rinunciare all’inserimento di una norma di salvaguardia nella legge di Stabilità, così come ha fatto e ottenuto il Trentino, tale da dare garanzie alla nostra Regione sul piano economico».