Ho posato oggi a Colloredo di Monte Albano la prima pietra dei lavori di ripristino dello storico castello fondato dai Walsee-Mels nel 1302 e legato poi al nome dei nobili Colloredo e alla redazione del romanzo ”Le confessioni di un Italiano” di Ippolito Nievo. Siamo di fronte a un’opera da 18,5 milioni di euro, interamente finanziati dall’Amministrazione regionale, con la quale si chiude la ricostruzione del Friuli terremotato. Questo è un momento di orgoglio per tutta la comunità regionale che ha saputo raggiungere un risultato così importante. Il castello di Colloredo è un grande simbolo della storia del nostro Friuli. Ma in un momento come quello che stiamo attraversando, la cerimonia di oggi diventa anche il simbolo di un Friuli che sa reagire alle difficoltà, che non aspetta che la soluzione venga dall’alto o da altri, un segno insomma della forza della nostra comunità. In occasione della cerimonia, nel cortile del castello circondato dagli antichi edifici semidiroccati, sono stati allestiti grandi pannelli di legno rossi con frasi tratte da autori della letteratura italiana, da Manzoni a Nievo. Un’anticipazione di quello che vuole diventare un ”cantiere evento”, nel corso dei cinque anni che serviranno per completare i lavori. Sarà infatti realizzata una postazione dalla quale i cittadini potranno, dall’esterno, seguire l’opera di ricostruzione e raccogliere tutte le informazioni sul castello e sul progetto di ripristino.