Relativamente alla vicenda dell’Aeroporto del FVG ritengo opportuna l’oggettività dei fatti. Ciò comporta una analisi puntuale e una conoscenza organica di quella che è stata la visione strategica per lo scalo regionale della Giunta che ho avuto l’onore di guidare. È opportuno partire dal 2008, vista la memoria corta di alcuni, quando ho trovato l’aeroporto regionale in una situazione di totale stallo, per non dire di fortissima criticità, a causa dei rapporti conflittuali tra l’allora Giunta Illy ed il Consorzio che gestiva lo scalo (molti gli articoli di stampa in merito). In due fasi distinte abbiamo rimesso l’aeroporto regionale nelle condizioni di rilanciare l’attività sia attraverso una pulizia tecnica della compagine societaria che è stata trasformata in Spa, sia mettendo l’aeroporto nelle condizioni di poter stare all’interno di un network più ampio, in modo da poterne garantire le rotte e la possibilità di avviare alleanze strategiche a condizioni accettabili, anche con Venezia o con altri scali. A seguito di ciò è arrivata una manifestazione di interesse da parte di Save. Il dialogo da me e Riccardi aperto si è quindi interrotto con la Giunta Serracchiani che ha ritenuto di non continuare questo percorso. Ora, evidentemente, deve essere suonato qualche campanello d’allarme che ha dato la sveglia ad una Giunta immobile e incapace di indicare strategie alla dirigenza dell’aeroporto di cui detiene la totalità delle quote. Questa situazione di imbarazzo, invece di portare ad un confronto nelle sedi appropriate tra i soggetti coinvolti, magari anche sentendo chi ha amministrato nella passata legislatura, è sfociata nella scorciatoia di trovare un capro espiatorio e nel cercare di nascondere proprie mancanze dietro una comunicazione populista e paravento. Per quanto riguarda il Messaggero Veneto, con la sua inchiesta ha fatto il suo lavoro, ma quello che ho già detto in Commissione e che ribadisco ora è che il confronto tra Regione e dirigenza dell’Aeroporto, alla luce della situazione e dei dati economici certamente conosciuti solo alle parti, si doveva fare ben prima nelle sede opportune e a prescindere da una inchiesta giornalistica. Mi spiace che questo non sia stato ben compreso dal mio intervento in Commissione. Con questa premessa mi accingo a rispondere alle domande che mi sono state presentate, con l’auspicio che il dibattito entri nel merito delle questioni sul quale sia io che Riccardi siamo volentieri disposti ad un confronto in qualsiasi sede e con qualsiasi interlocutore.
Il disastro dell’aeroporto ha radici lontane e lei è stato 5 anni presidente della giunta regionale. Perché non ha agito prima, quando lei amministrava questa regione?
Quando siamo arrivati nel 2008 abbiamo trovato una Società dilaniata dalle beghe tra Consorzio e Regione, che solo la buona volontà di presidenti come De Anna, Dipiazza e Brandolin, aveva evitato di portare i libri in tribunale avendo accumulato nei precedenti 5 anni 4,5 milioni di euro di debiti. Tra il 2009 e il 2012 il traffico passeggeri è cresciuto di 150 mila unità, raggiungendo il record storico dell’Aeroporto. I bilanci sono ritornati, se pur modestamente in attivo, ed è stato rimesso in moto il progetto del Polo Intermodale. Quando Riccardi convinse il Consorzio a cedere le quote di maggioranza della Società la stima del perito del Tribunale fu di circa 8 milioni di euro. Poco più di un anno dopo il perito del tribunale fece una stima sulla privatizzazione della Società, di oltre 13 milioni di euro. Quando il centrosinistra governava la regione i passeggeri dell’Aeroporto erano poco più di 600 mila, nel mio quinquennio siamo arrivati 882 mila. E vogliamo dimenticare che le Assicurazioni Generali minacciavano di trasferire la sede altrove se non ci fosse stato un collegamento con Milano Linate, con una perdita secca per le casse regionali di decine di milioni di euro e che il sottoscritto, con Riccardi e il ministro Matteoli ottenne dopo lunghe trattative? Questi sono fatti concreti e incontestabili. Tutto il resto è fuffa. Più che guardare che cosa ho fatto io nei cinque anni di governo, sarebbe interessante sapere cosa ha fatto la Serracchiani nei primi due anni del suo governo.
Perché non è stata concretizzata l’alleanza con Venezia per il polo aeroportuale del Nordest?
Lo ha spiegato molto bene Riccardi, noi avevamo avviato le procedure per la cessione di quote, La Save aveva manifestato interesse e andavano perfezionati i passi successivi. Se i contributi europei fossero stati un problema lo avremmo rimosso, ma è finita la legislatura ed è subentrata la Serracchiani, cosa è successo dopo quindi lo dovete chiedere a lei. So solo che Dressi mi raccontò stupito che nel primo ed unico incontro con la Serracchiani il 5 luglio 2013 lei chiese a lui di chiedere a Riccardi notizie sui contatti con la Save e con Marchi (sic!?)
Perché non avete fatto una battaglia sulla trasparenza dei compensi del direttore generale? Il suo stipendio è sempre stato top secret…
Lo stipendio del Direttore Generale non è mai stato segreto. Cosa diversa è che non era pubblicato e questo sulla base di pareri legali che Dressi, mi ha riferito, di aver richiesto per essere certo di non commettere qualche violazione della privacy. Con questa premessa, ritengo che sarebbe stato più corretto pubblicarli senza alcun indugio.
Il Cda dell’aeroporto sta perdendo pezzi. Non crede che la cosa più opportuna a questo punto siano le dimissioni del presidente Dressi, invece di una difesa a oltranza che non porta da nessuna parte?
Si sono dimessi dal Cda i funzionari regionali che hanno, com’è giusto, seguito le indicazioni della Giunta regionale. Registro che gli stessi funzionari hanno sempre votato a favore delle delibere presentate da Dressi e che non hanno mai né pubblicamente né riservatamente contestato la gestione della società. Dopodiché ognuno ha le sue reazioni che sono la conseguenza del modo in cui si viene trattati, Dressi si è trovato di fronte ad un atteggiamento arrogante della Serracchiani fin dal giorno dopo le elezioni. Tra chi ha responsabilità istituzionali ci si parla e non ci si accusa per partito preso, fosse capitata a me l’avrei mandata a quel paese. Ognuno ha le sue reazioni.
Il Centrodestra ha accusato il Messaggero Veneto per aver pubblicato l’inchiesta sui mali dello scalo. Qual è stata la proposta della sua coalizione per evitare quei dati che parlano da soli?
Desidero premettere, come già detto in Commissione, che nessuno ha accusato il Messaggero Vento di alcunché, il giornale ha fatto il suo mestiere. Cosa diversa è rilevare che qualcuno che era in possesso di notizie riservate ha ritenuto di utilizzarle per scopi politici, e questo se mi è consentito è un’altra cosa. Ritengo che siano ampiamente documentate le cause della diminuzione dei passeggeri nel 2014. Voglio ricordarle. In primis la scelta della compagnia Alitalia, alle prese con un quasi fallimento all’inizio dell’anno che hanno condotto ad una unilaterale e immotivata cancellazione di voli e posti su Roma, Milano, Catania. Poi la riduzione delle destinazioni Ryanair dovuti alla radiazione di una ventina di aerei della compagnia. Quindi l’assenza voli Bellair per Tirana e Volotea per Palermo e l’assenza dei charter dalla Russia. Tutto questo ha comportato 150 mila passeggeri in meno. Vogliamo dire che è colpa di Dressi e del centrodestra? Non mi pare che sia così.
La nostra proposta è sempre quella: si riprenda il percorso verso la cessione di quote inopinatamente interrotta dalla Serracchiani con la Save e Marchi, trattati a pesci in faccia dalla attuale Giunta Regionale. Se qualcuno ha idee diverse e percorribili saremmo ben lieti di confrontarci.